Quanto guadagna chi vince lo scudetto

La vittoria della Serie A non è soltanto un trionfo sportivo ma rappresenta un vero e proprio investimento economico per il club che arriva primo in classifica. I premi e gli incentivi, infatti, vanno oltre il riconoscimento simbolico del titolo e incidono in maniera determinante sul bilancio societario.
In questo approfondimento, quindi, analizziamo nel dettaglio le cifre e le modalità di ripartizione per dare una risposta alla domanda su quanto guadagna chi vince la Serie A. Daremo spazio anche ai confronti con le stagioni precedenti, con ulteriori informazioni sugli introiti che derivano dai piazzamenti in classifica.
Entrate dirette per chi vince la Serie A
Nel meccanismo di distribuzione dei premi in Serie A la vittoria del campionato garantisce al club un notevole bottino. In termini concreti di denaro, perciò, il campione incassa due principali pagamenti:
- 20 milioni di euro: provenienti dalla Lega di Serie A (riconosciuti esclusivamente per il primo posto)
- 6,8 milioni di euro: cifra aggiuntiva collegata alla qualificazione in Champions League attraverso il cosiddetto Market Pool della Uefa
La somma dei due importi determina un introito totale di circa 26,8 milioni di euro. Questi dati evidenziano come il successo in campo si traduca immediatamente in liquidità che può favorire investimenti futuri e consolidare la tenuta finanziaria del club.
Ma i benefici per la squadra che riesce a sopravanzare tutte le altre non terminano con le entrate dirette per la vittoria dello scudetto.
Bonus e premi extra per il campionato
Oltre al premio base menzionato nel paragrafo precedente, il sistema di incentivazione prevede altri bonus legati a specifiche performance durante la stagione. Tali incentivi, pur non essendo sempre uniformi da un anno all’altro, possono comprendere riconoscimenti per le vittorie in casa e in trasferta.
A tal proposito, alcuni accordi prevedono importi variabili per ogni partita vinta, che possono ammontare a cifre significative se si considera l’intera stagione. Ci sono inoltre i premi per record stagionali, come i bonus legati al maggior numero di gol, l’imbattibilità in casa o ad altre prestazioni di rilievo.
L’integrazione del premio principale va ad arricchire le casse delle società. Può essere dunque un presupposto ideale su cui basare la strategia economica degli anni successivi. Il successo sul campo, quindi, si trasforma in un asset economico davvero prezioso.
La ripartizione dei premi per i piazzamenti
Il sistema di distribuzione dei premi in Serie A non va a incidere esclusivamente sul vincitore. Anche le altre squadre che terminano il campionato nelle posizioni di testa ottengono riconoscimenti economici rilevanti.
A prescindere da quanto guadagna chi vince la Serie A, conoscere l’entità della cifra corrisposta alle compagini meglio classificate è molto interessante. Ecco quali sono i premi per i piazzamenti dal secondo al quarto posto.
- Secondo posto: La squadra che si classifica seconda incassa un totale di 21,9 milioni di euro. Nella somma sono calcolati circa 16,8 milioni di euro che derivano dalla Lega di Serie A e 5,1 milioni di euro che provengono dalla qualificazione in Champions League.
- Terzo posto: Anche il terzo classificato riceve un importo di 21,9 milioni di euro, suddiviso in 14,4 milioni di euro dalla Lega e 3,4 milioni di euro dalla Uefa.
- Quarto posto: La squadra che arriva quarta beneficia di un riconoscimento importante, con 12 milioni di euro dalla Lega e ulteriori 1,7 milioni di euro dalla Uefa, per un totale complessivo di 13,7 milioni di euro.
Arrivare nelle primissime posizioni del tabellone, benché non si traduca nella conquista dello scudetto, può comunque avere un impatto positivo sul bilancio economico del club.
Altri introiti per le coppe e per gli eventi
Pur mantenendo il focus su quanto guadagna chi vince la Serie A, non possiamo dimenticare che i premi possono aumentare in relazione alla partecipazione ad altri tornei.
Le società, infatti, beneficiano di ricavi non trascurabili per prendere parte a competizioni nazionali ed europee, sfruttando poi gli accordi commerciali legati alle partite di grande richiamo. Andiamo a vedere dettagliatamente quanto possono fruttare le coppe, i tornei e gli eventi extra.
In primo luogo occorre segnalare la rilevanza della qualificazione per la Champions League. Le partite del massimo trofeo continentale possono generare introiti che oscillano tra i 15 e i 20 milioni di euro, mentre in Coppa Italia i bonus sono calcolati in un range da 5 a 10 milioni di euro.
Bisogna inoltre aggiungere gli eventi e le iniziative puramente commerciali. Le partite ad alta visibilità, come derby o incontri decisivi per il titolo, sono spesso accompagnate da accordi straordinari per diritti televisivi e sponsorizzazioni, contribuendo con ulteriori milioni di euro all’utile complessivo del club.
Gli extra sono complementari al premio principale ma si inseriscono nel modello economico del calcio italiano. Trattandosi di un campionato che è sotto i riflettori a livello mondiale, le grandi aziende sono disposte a corrispondere cifre altissime per intese di partnership occasionali o annuali.
Comparazione con le stagioni precedenti (e con il futuro)
L’evoluzione dei contratti televisivi e l’ingresso di nuovi investitori hanno portato a una crescita progressiva degli introiti per i club di Serie A.
Negli anni più recenti, dunque, il premio base per il vincitore ha assistito a un incremento rispetto al passato. Nelle stagioni passate, infatti, il premio per il primo classificato si attestava su cifre inferiori, intorno ai 35-40 milioni di euro totali.
Al giorno d’oggi si registra una tendenza al rialzo che porta il totale a superare i 45-50 milioni di euro (se si considerano tutti i bonus e gli extra).
Il trend positivo è alimentato anche da una maggiore trasparenza nei meccanismi di ripartizione e dalla costante rinegoziazione degli accordi commerciali. I dati rispecchiano pertanto l’evoluzione del mercato calcistico e l’importanza economica del successo sportivo.
Il panorama calcistico sta cambiando rapidamente. Già dalla prossima stagione si prevede una revisione del sistema di distribuzione dei premi. In particolar modo, la riforma della Champions League porterà a un nuovo metodo di calcolo che vedrà una fusione del Market Pool con il ranking storico nazionale, garantendo a tutte le squadre italiane quote più omogenee, a prescindere dalla loro posizione in classifica.
Il formato della Supercoppa italiana, inoltre, sta subendo una trasformazione. Il nuovo modello della final four prevede attualmente un premio minimo di 1,6 milioni di euro per le semifinaliste, 5 milioni di euro per la finalista e 8 milioni di euro per la vincente.
Ricordiamo che quanto guadagna chi vince lo scudetto deve essere calcolato solo dopo aver incluso nell’operazione matematica gli introiti che derivano dalla partecipazione alla Supercoppa Italiana (e dall’eventuale vittoria).
A cosa servono gli introiti economici per la vittoria del campionato?
I guadagni che derivano dalla conquista dello scudetto si traducono in un beneficio economico a lungo termine. La liquidità generata dal titolo della massima serie calcistica italiana (e dai relativi bonus) consente al club di effettuare diverse operazioni.
- Investire in infrastrutture: Miglioramenti degli stadi, centri di allenamento e impianti tecnologici per garantire una preparazione sempre all’avanguardia degli atleti.
- Rafforzare la rosa: Acquisti strategici e investimenti nel settore giovanile, che si rivelano fondamentali per mantenere alta la competitività a livello nazionale ed europeo.
- Ampliare gli accordi commerciali: La visibilità ottenuta dal successo in campo favorisce la negoziazione di contratti pubblicitari e sponsorizzazioni di alto profilo, creando un circolo virtuoso tra successo sportivo e solidità finanziaria.
Il modello economico basato sulla conquista del titolo e sul conseguente potenziamento del brand è ormai una strategia consolidata, che ha permesso ai club di trasformare ogni vittoria in un tassello importantissimo per la crescita futura.